In viaggio per l’Umbria – Montefalco e Spoletino
Nell’areale di Montefalco tra le tante cantine a disposizione, segnalo Raina di Francesco Mariani, il quale a mio avviso è riuscito a trovare la quadra tra portare avanti una viticoltura biodinamica ed esprimere territorialità nei vini che produce. Anche se è il prodotto più conosciuto, non fermatevi ad assaggiare solo il Sagrantino ma provate anche il Trebbiano e il Grechetto, 2 vini di grande espressione territoriale. Ah e ovviamente il suo Vermouth; scordatevi il Negroni, un grande Vermouth non va miscelato ma degustato!
Sempre restando nei dintorni di Spoleto vorrete di certo fermarvi dal Diavolacciu di Cantina Ninni, una piccola azienda che valorizza il Trebbiano Spoletino come poche altre sanno fare.
Anche qui troverete un bell’assortimento tra rifermentati, bianchi e rossi, principalmente a base di vitigni locali come Sangiovese, Malvasia Lunga, Procanico e Trebbiano Spoletino. Il suo Misluli, in cui personalmente identifico la sua eredità culturale, è un piccolo capolavoro.
Poco distante incontriamo la famiglia Mattioli alias Collecapretta. Tradizione familiare e locale si sposano con un’idea di qualità assolutamente trasversale che regala anche dei vini sfusi di tutta rispettabilità. Anche loro optano per vitigni autoctoni a eccezione della Barbera che va a comporre il Galantuomo e il Greco campano per il Pigro delle Sorbe oltre che al più comune Merlot.
Puntando verso Orvieto non vorrete perdervi ciò che Fattoria Calcabrina ha da offrirvi: tanta saggezza contadina farcita di formaggi caprini e ottimo Sagrantino biodinamico. Diego è un vero personaggio, simpatico ma sincero un po’ come il suo Sagrantino, tutto giocato su contrasti varietali.
Autore: Michela Montanaro